Come si controlla la pressione dei pneumatici?

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I controlli regolari della pressione di gonfiaggio sono essenziali per circolare in sicurezza: vediamo quindi come si controlla la pressione dei pneumatici.

La pressione dei pneumatici è un aspetto fondamentale quando si parla di sicurezza, poiché dalle gomme dipendono le prestazioni e l’affidabilità di una vettura. È per tale ragione che i gommisti e gli addetti ai lavori del settore consigliano caldamente agli automobilisti di svolgere regolari controlli della pressione di gonfiaggio, all’incirca una volta al mese, così da assicurarsi che essa sia sempre ad un livello corretto, secondo quanto indicato dal libretto di circolazione dell’auto. Ma come si controlla la pressione dei pneumatici? Si tratta di un’operazione abbastanza semplice, che chiunque può effettuare, vediamo quindi nel dettaglio in che modo agire e di quali strumenti si ha bisogno. Il controllo periodico, inoltre, fa parte della corretta manutenzione che permette di prolungare la vita del pneumatico.

Pressione pneumatici: come controllarla

Per poter eseguire il controllo della pressione delle gomme serve un manometro, è possibile trovarlo a disposizione gratuitamente nelle stazioni di servizio, presso officine e gommisti oppure lo si può acquistare, sia online che nei negozi che vendono accessori per auto. Collegando il manometro alla valvola del pneumatico, è possibile misurare la pressione della gomma: in genere, per le normali autovetture è compresa fra due e tre bar (unità di misura della pressione) e si attesta di solito fra 2.2 e 2.3. Indicazioni più precise sono presenti all’interno del libretto di circolazione, dove è specificata la pressione esatta a cui devono essere gonfiate le gomme di quel determinato veicolo. Se durante il controllo – da svolgere rigorosamente con gomme fredde – viene accertato che la pressione è più bassa rispetto al valore indicato, bisogna provvedere subito a ripristinarla, affinché i pneumatici possano lavorare nella maniera corretta.

Gomme sgonfie: quali sono i rischi?

I rischi correlati alla pressione insufficiente delle gomme auto sono diversi, a partire dall’aumento degli spazi necessari alla frenata, che rendono dunque la guida pericolosa. Allo stesso modo con pneumatici sgonfi diminuisce la resistenza del battistrada all’aquaplaning, per cui in caso di strada bagnata la vettura può risultare difficilmente governabile se l’acqua presente sull’asfalto è abbondante. Inoltre si riduce la maneggevolezza, quindi le manovre saranno più complicate, e si avrà una minore tenuta di strada in curva, fenomeno che diventa ancor più evidente con l’aumentare della velocità. Oltre ai rischi per la sicurezza, ci sono altri effetti negativi di cui bisogna tenere conto: una gomma sgonfia tende a surriscaldarsi e con il tempo è portata a deformarsi, compromettendo l’efficienza. Così poi aumenta anche il pericolo di foratura e si può andare incontro persino ad un’esplosione. Un consumo anomalo incrementa l’usura, riducendo di conseguenza il ciclo vitale del pneumatico.

Le gomme sgonfie comportano spese maggiori

Un’usura più rapida si traduce nella necessità di dover cambiare gomme più spesso, proprio perché la durata del battistrada viene accorciata da un consumo non omogeneo. L’automobilista si troverà così a spendere più soldi, poiché costretto a sostituire con maggior frequenza i pneumatici. Ma non è solo in questo modo che le gomme sgonfie comportano spese maggiori: una pressione non corretta infatti genera un aumento della resistenza al rotolamento e quindi un conseguente incremento dei consumi di carburante. Chi pensa di risolvere tale problema gonfiando in maniera eccessiva le gomme sbaglia comunque: anche una pressione superiore a quella indicata è infatti scorretta, perché porta ad una diminuzione della superficie di battistrada a contatto con l’asfalto, e questo riduce i livelli di aderenza e causa un consumo anomalo del battistrada stesso. Ecco quali sono i motivi per cui la pressione di gonfiaggio va mantenuta sempre ad un livello corretto, attraverso controlli da effettuare – piuttosto facilmente, come abbiamo visto – a cadenze regolari.

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