Gli pneumatici tubeless possono essere riparati solo con apposite bombolette?

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Per riparare i pneumatici tubeless sono necessarie apposite bombolette? Questa è una domanda non così frequente eppure compare nei quiz per il conseguimento della patente, perciò saper rispondere può essere fondamentale per i futuri patentati. Iniziamo col dire che le gomme tubeless sono quelle prive di camera d’aria, ovvero la quasi totalità dei pneumatici che vediamo in circolazione: la tecnologia li ha resi la soluzione migliore da montare a bordo dei veicoli e la loro diffusione in breve tempo è stata massiccia, per questo quasi sicuramente le coperture presenti sulla nostra vettura sono tubeless. Ma in che modo si interviene per ripararle in caso di foratura? Come bisogna procedere e quali strumenti utilizzare? Cerchiamo di fornire una risposta a tutti questi interrogativi.

Pneumatici tubeless: si possono riparare solo con bombolette apposite?

La risposta a questa domanda è “falso” e circa due terzi dei candidati alla licenza di guida (il 66%, per l’esattezza) risponde in maniera corretta. Il tipo di riparazione che è possibile effettuare dipende ovviamente dall’entità del danno e dalla tipologia di corpo estraneo che l’ha causata. Uno dei vantaggi dei pneumatici tubeless – che ha contribuito in maniera decisiva alla loro affermazione – è il fatto che si sgonfiano più lentamente in caso di foratura, consentendo così un margine di azione più ampio agli automobilisti. A seconda del corpo estraneo che ha provocato la foratura, la perdita di pressione sarà molto lenta – come ad esempio nel caso di un chiodo conficcato – e sarà possibile quindi guidare verso un’area più sicura in cui provvedere alla sostituzione della ruota forata con il ruotino di scorta oppure, se si trova nei paraggi, recarsi presso il proprio gommista di fiducia.

Come funzionano le bombolette per riparare una gomma?

Le riparazioni effettuate con il kit – composto appunto da una bomboletta con all’interno schiuma collante – sono da considerare temporanee, non si tratta perciò di un intervento di riparazione definitivo. Questo strumento ha sostituito nelle auto di nuova immatricolazione sia la ruota che il ruotino di scorta, è comodo e pratico sebbene presenti dei limiti che ne diminuiscono la funzionalità. Oltre a trattarsi di una riparazione temporanea (che pertanto obbligherà comunque l’automobilista alla sostituzione della gomma) consente di intervenire solo su forature di pochi millimetri di diametro, mentre in caso di danni più consistenti si dovrà attendere un aiuto esterno, in assenza di ruota oppure ruotino di scorta con cui effettuare il cambio. Il suo uso ad ogni modo è molto semplice: basta collegare il tubo della bomboletta alla valvola del pneumatico forato e il kit provvederà a insufflare aria e schiuma all’interno della gomma, andando così a sigillare il foro.

Come riparare una gomma bucata?

Per una riparazione definitiva di un pneumatico bucato il consiglio è di rivolgersi sempre ad un gommista: solamente una figura specializzata infatti è in grado di analizzare il tipo di danno riportato dalla gomma e soprattutto effettuare la tipologia di intervento migliore. Per prima cosa è necessario stabilire se si può eseguire una riparazione, poiché a seconda dell’entità del danno ciò non sempre è possibile. In tali casi è meglio provvedere subito alla sostituzione della gomma con una nuova, integra e perciò al massimo dell’efficienza. È sempre sconsigliato invece il fai da te, poiché riparazioni improvvisate ed effettuate con strumenti non adatti possono rivelarsi pericolosissime: considerando che in ballo c’è la nostra sicurezza, i rischi devono essere azzerati data anche l’estrema importanza di un elemento come le gomme auto, dalle quali dipende la nostra incolumità al volante.

Ruotino di scorta: lo strumento migliore in caso di foratura

Più del kit con bomboletta e schiuma collante, si rivela efficace il ruotino di scorta: è questo infatti lo strumento migliore in caso di foratura, perché è in grado di essere funzionale in qualsiasi situazione e consente di riprendere a circolare pure nell’eventualità di danni importanti subiti dal pneumatico. Rispetto alla ruota di scorta, poi, è più piccolo perciò meno ingombrante e dal peso più contenuto, non va quindi a gravare in maniera eccessiva sul carico della vettura. Ad ogni modo bisogna tenere presente che anche il ruotino è un dispositivo da usare solo temporaneamente e una volta montato a bordo bisogna rispettare dei limiti ben precisi: 80 chilometri orari di velocità da non superare, 80-100 chilometri circa di percorrenza massima, più che sufficienti per raggiungere la propria officina di fiducia e procedere con la riparazione oppure la sostituzione della gomma danneggiata. Non ci sono vincoli invece per quanto riguarda la tipologia di strade: con il ruotino è possibile circolare ovunque, dalle strade urbane a quelle extraurbane principali e secondarie, fino alle autostrade, rispettando sempre le indicazioni fornite per il suo impiego.

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